Eccomi: quello di quasi sempre...

Vorrei andare controcorrente ma non riesco ad entrare nella presa.
Qui fate che diavolo volete: commentate, insultate e rompete il ca22o. Tanto non vi sarà prestata attenzione alcuna.MAI.

sabato 29 novembre 2008

Sbagli

La radio passa il pezzo sbagliato ed il tuo muro di cartapesta cade.
Il sole cade con lui e l'oscurità fa paura.
L'oscurità in compagnia della tua solitudine fa tanta paura.
Non vuoi compagnia."Perchè?" Ti sei appena risposto, sono le domande che fanno paura o meglio, le risposte che ne deriverebbero.Non sopporterei quelle risposte senza nemmeno pronunciarle.
Solo che ora dovrei smetterla di imprecare contro il buio e dovrei accendere un candela. Ma non lo farò, sono troppo pigro. Approfitterò del buio e mi metterò a dormire.
"e la paura?"
Sorrido e dormo, domani sarà peggio.

"Whish you were here" - Pink Floyd.



P.S. Chiedo scusa a tutti quelli con cui ho commesso degli sbagli di ogni grado, a volte vi vorrei davvero qui con me.
Poi chiedo scusa anche a quelli con cui ancora non ho sbagliato, state tranquilli che prima o poi lo farò. Un abbraccio da Freccia.

giovedì 20 novembre 2008

La perla più preziosa

"La vita è un imprevisto. "

"Viva la mamma" - Edoardo Bennato.

sabato 15 novembre 2008

Sogni virtualizzati


"Scusa, ma cosa ti sei messo in testa?" oppure: "Guarda che un blog non può diventare una radio!" o ancora: "Ci vuole fantasia, tanta fantasia, per capire la tua radio scritta."
Chi di voi non ha mai pensato una delle frasi appena citate scagli una pietra, ovviamente evitando di lapidare qualcuno ed evitando difarlo da un cavalcavia.
Ehi fratellini senza immaginazione, io non esisto, questa radio però si. Indubbiamente ci sono dei contro nel voler fare una radio virtuale.
Di certo non alzi nessun fader del microfono prima di parlare, prima di sentire quello che uno dei tuoi io ha da dire. Chi ti ascolta non sa qual'è il tono della tua voce.
Però quando qualcuno vuole sapere cosa hai detto un decennio prima lo troverà sempre qui, quando lui vuole trovarlo.

Benvenuti nella radio dove siete i benvenuti sempre, dove l'audience non è ne un problema ne un obbiettivo.
Benvenuti nella radio controcorrente dove al contrario delle radio standard non si parla una volta e basta ma dove si parla in continuazione.
Benvenuti dove la musica brutta non può entrare e dove la censura è l'unica cosa ad essere censurata.
Benvenuti nella radio inesistente.

"Radio Nowhere" - Bruce Springsteen.

mercoledì 12 novembre 2008

Professionisti del risiko


Un paese che punta alla sua fortuna con qualsiasi mezzo.
Disposto a togliere di mezzo tutti pur di ottenere l'obbiettivo finale.
Disposto a passare con i carri armati sui corpi e sulle coscienze della gente perchè "la democrazia ha un costo!" io direi che ha anche un profitto ed è quel sette nero.
Sette come a Las Vegas, nero come l'oro.
Quindi ora forse ho capito come si decide il terreno da "democratizzare". Si fa come quando si gioca a Risiko:

ricavi - costi > 0

Allora democrazia sia. Amen.

"Seven nation army" - White stripes.

Filosofia, preferisco la semplicità



Non cercate significati e sensi a tutto ciò che fate. Come prima cosa non li trovereste e poi non vi servirebbero a molto.

"Hig hopes" - Pink Floyd.

giovedì 9 ottobre 2008

A quanto pare non sono l'unico


".ora siamo noi e pazzamente osiamo lottare annegheremo ma ora lasciateci rimirare il distante orizzonte saremo soli ovunque pur non osservando nulla, oppure moriremo all' inizio Tentando"

Nessuno capisce perchè. Ma in amore ne sappiamo più o meno quanto ne sappiamo dei dialetti arabi.

"I can't explain" - The Who.

domenica 5 ottobre 2008

mafia...interessa?

I MAFIOSI SONO TUTTI FIGLI DI PUTTANA.

giovedì 4 settembre 2008

Un motivo per ricordare

If I leave there tomorrow, would you still remember me?
Oggi ricominciamo così da “uccelli liberi”, con la frase iniziale di una delle canzoni più belle che le mie orecchie abbiano mai ascoltato e sentito (“Freebird” But it’s only an ass hole).
Ron Van Zant mi pone una bella domanda ed io ve la giro.
“Se domani parto, ti vorrai ricordare di me?”.
E’ questa a mio avviso la priorità numero uno, la cosa importante, essere ricordati.
Sapere che lontano migliaia di anni luce o di anni e basta c’è qualcuno che si ricorda di noi, che non ci dimenticherà, mai.
Io vi inviterei a scegliere una canzone per cui la gente, i parenti o gli amici lontani possano ricordarsi di voi. Di certo non dovranno ricordarvi solo per la canzone ma così avranno una canzone da ascoltare e un motivo per ricordare e per sentirsi un po meno soli.
Aggiungete un commento con la vostra “canzone per la vita” un motivo per cui è diventata “vostra” e infine vi firmate.
Io intanto vi sparo la mia di canzone per la vita.
Anzi, segnatevelo, la voglio al mio controfunerale. Dove dovrete venire vestiti rigorosamente di BLU. Dove dovrete ridere forte, scherzare, ballare, bere, mandare a cagare chi piange e fare la ola col prete, in chiesa, mentre i Lynyrd Skynyrd vanno a palla.

Sweet home Alabama" - Lynyrd Skynyrd.

PS Lynyrd Skynyrd pronunced “Lenard Skenard”.

sabato 9 agosto 2008

Profanatori di tombe

Credo che ognuno di noi abbia a disposizione una quantità finita di vita da “Vivere”.

In molti casi, però, una sola vita non basta. Soprattutto a quelli che ne godono appieno, a quelli che bruciano tutto e in fretta diventando semplicemente leggenda, a quelli che non è la morte a venire ma è la vita ad andar via.
E se una vita non basta c’è necessariamente bisogno di un universo che vada oltre il funerale. Oltre le celebrazioni e la memoria che ormai non bastano più. Allora ci vuole un estensione. Anche irreale, basta che sia. Allora è così che ogni tanto abbiamo notizie di rockstar scomparse prematuramente.
Notizie in cui si dice che siano ancora vive e che continuino a suonare nel mondo, incrementando così il mito e la leggenda.

”E quando la puntina si avvicina al disco, oltre al suono si riscopre la vita.”


L’ultima di queste notizie risale al Re Lucertola. “e cioè?” Si bestioline da terza elementare. Lui, Morrison, Jim. Quel tizio che diceva le frasi strafighe e che alle scuole medie ti scrivi sul diario, le stesse che da grande dovresti scriverti sul cuore. Comunque dicono che sia ancora vivo e che sia alle Seychelles in incognito dal 1971 anno della sua prematura scomparsa a Parigi. In realtà non è che lo dicono, lo dice. Chi? Ray Manzarek ex tastierista dei Doors, nonché migliore amico del resuscitato di turno.
Vorrei tanto fosse vero, Mr. Manzarek, se Jim davvero avesse fatto una cosa del genere: sparire e diventare leggenda con un trucco degno del miglior Houdinì. Diventerebbe più mito di quanto non sia già.


Ma sono troppo razionale per credere a quello che dici.
Poi i miti sono così. Nascono, solitamente in posti maledetti e nella povertà. In vita lasciano perle di saggezza qua e là. Vivono intensamente la propria vita non lasciando nemmeno un secondo “vergine”. Poi muoiono generalmente giovani e dopo tre giorni (a volte un po’ di più) risorgono.
Quindi capito Mr. io_credo_alle_favole_e_se_tu_non_ci_credi_sei_finito? I tuoi miti non sono poi tanto diversi dai miei, 5 o 6 anni in più non sono tantissimi. Poi Mr. Ray profanatore di tombe avrei una cosa da ricordarti: Nessuno muore quando smette di respirare.
Smettiamo di farlo quando tutti si dimenticano del nostro passaggio e lui, Jim, sarà immortale, in secula seculorum Peppe dixit, amen.
Ps. Scusate ma ora devo proprio andare ci sono Jimi Hendrix e Curt Cobain che mi aspettano per una prtita di calcetto. Jim è una mezza schiappa a calcio. Ma non glie lo dite, cadrebbe in una depressione maniacale.

"Hey Hey, my my" Neil Young.

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

(P. Neruda)

"Vivere" Vasco Rossi.

sabato 26 luglio 2008

Sicurezze? Incertezze e morte.


Saremo sempre indecisi sul da farsi.
Siamo indecisi qunado c’è da andare a scuola.
Siamo indecisi quando si parla di università.
Siamo indecisi qunado si parla d’ amore.
Siamo indecisi se si parla di fiducia.
Siamo indecisi quando si pala di politica (Carboni diceva: “Sinistra destra oppure dritto, il fatto è che è sempre un rischio.”).
Siamo indecisi quando si parla. Basta.
Non stiamo cercando la felicità, ma la sicurezza. Si, siamo alla ricerca della sicurezza.
Fratello, ma sei “sicuro” che la sicurezza in tutto darà un senso alla tua vita?
Io credo che un giorno ti stancheresti di essere sicuro.
Conoscere il proprio futuro è una sicurezza ma è una cosa triste una delle più tristi al mondo dopo Bruno Vespa.
Vivere in un infinito concerto di continui assoli improvvisati e di giri blues in due, quello si che è davvero divertente.
Sbaglierai e sbaglierai ancora e penserai: “Se solo avessi fatto il contrario di quello che ho fatto!”
Avresti sbagliato comunque. Nessuno può correggere i tuoi errori.
In molti non capiranno le tue scelte ma loro sbagliano almeno quanto te. Poi, come dice il compagno di cella matricola 787, quando un altro decide per te, se ti va bene non godi appieno perché la scelta non l’hai fatta solo tu. Se va male soffri di più, perché non sei stato tu a decidere.
Non ascoltare un grillo/salmone parlante. Non ascoltare la gente che ti sta intorno. Non ascoltare l’amico dai buoni consigli o almeno non solo.
Sappi soltanto che ogni scelta ti lascerà in un dubbio più grande del precedente ma sarà comunque la scelta più giusta del mondo. Le incertezze saranno sempre lì a farti compagnia e a dare un senso alla tua vita.
Certo, alcune certezze nella vita fanno sempre comodo e se stai pensando che nella tua vita non ci sono certezze, fratello, la prossima è per te.

"Free to decide" The Cranberries.

giovedì 24 luglio 2008

Perchè so casa dire ma non so come farlo

Un po' di giorni fa vi dicevo di mirare ad un tavolo e vi dicevo che vivo di voi, anche di voi.

Un po' di notti fa ho vissuto di te ed ho notato un tuo comportamento che mi ha fatto capire quanto sei speciale, ragazza che non ho.

Hai saputo metterti da parte, per far spazio ad un altro. E quando l’altro ha urlato davanti a tutti: “Sto tornando ad Alcatraz!” tu non hai nemmeno provato ad esclamare una roba del tipo: “Io sto tornando in ospedale.” Ti sei semplicemente scostata ed hai lasciato passare uno che stava chiedendo aiuto in maniera abbastanza disperata e clamorosa.

Anche se pure lui aveva i suoi buoni motivi per farlo.

Ti sei fatta da parte con calma e tranquillità infinite e soprattutto con altruismo, virtù ormai persa da un po’ di anni nel mondo diviso in due; tra “…e niente arrosto.” e “casa e…”

Mi dispiace per non averti ringraziato e per non essermi complimentato con te quella sera stessa, ma non l’ho fatto anche perché in testa avevo solo i Led Zeppelin, un pensiero a metà tra bestemmia e preghiera e un altro pensiero, dolce ma che non è qui con me e che non sto qui a spiegare perché siete su radiosalmone non su radio grande fratello; quindi farvi i cazzetti vostri non è un optional.

Te forse non ascolterai mai questa trasmissione, se non sbaglio sei proprio tu a sostenere che la tecnologia limita la comuicazione, ma io volevo ringraziarti per avermi ricordato che esistono ancora persone in grado di pensare non solo a se stessi.

Ti chiedo ancora scusa se non ho avuto il coraggio di ringraziarti ma avevo un lettore mp3 (tecnologia) ed ho avuto, come dire, problemi di comunicazione.

"Communication breakdown" Led Zeppelin.

venerdì 18 luglio 2008

Truffiamo gli italiani in massa


Promozione: “Vuoi parlare gratis con tutti i numeri *******? Ora puoi farlo. Paghi 30 centesimi di euro la prima telefonata e poi tutta la giornata parli gratis. Valido per trenta giorni. 2 € di attivazione.”

Un secondo fratellini che prendo la calcolatrice.

Allora: 30 centesimi al giorno per trenta giorni sono 9 “euri” più due di attivazione arriviamo ad 11 € per parlare “gratis” con quelli che hanno la mia stessa compagnia telefonica e che riceveranno la mia stessa “offertissima”.

Mi correggo il titolo non doveva essere “Truffiamo gli italiani in massa” ma:

Truffiamo gli Italiani Minchioni”.

"All together now" The Beatles.

mercoledì 16 luglio 2008

Il nuovo blocchetto dei permessi

Ho un nuovo blocchetto dei permessi. “Pè e che cazzo è sto blocchetto dei permessi?” Fratellino spremi un po’ le meningi mica posso sempre spiegarti tutto, mica “mamma Peppe” deve sempre imboccarti l’omogeneizzato pronto e cotto al punto giusto.

Oggi, però, sono meno cattivo del solito e ti spiegherò un paio di cosette.

Il blocchetto dei permessi è un blocchetto di pagine bianche il numero delle pagine dipendono dalla tua coscienza, chi non ha coscienza ha un blocchetto enorme, a volte addirittura infinito.

Cioè se senti di poter fare tutto, ma proprio tutto, semplicemente perché lo senti hai un blocchetto abbastanza grande.

“Peppe, ma a che diavolo serve il blocchetto con le sue pagine?” Calma e sangue freddo, un attimo e ti spiego pure quello. Le pagine servono a farti pesare di meno le cose che fai e che non dovresti, si usa in maniera semplicissima.

Quando fai qualcosa che non dovresti lo scrivi sul blocchetto nella prima pagina disponibile e poi volti pagina, è un po’ come passare la staffetta del peccato dalla tua coscienza al tuo blocchetto.

Un po’ di tempo fa ho incontrato uno straniero che distribuiva blocchetti enormi e come se non bastasse li regalava. Gli ho chiesto perché, e lui: “Fratello io ho tutti i permessi che voglio tranne quello fondamentale, tranne quello che mi toglierebbe tutti gli altri permessi.

Ok straniero , colpito e affondato.

Prima di tutto mi hai chiamato fratello poi mi hai regalato un nuovo blocchetto di permessi.

Ora potrei dire di essere diventato libero, potrei, ma non lo farò. Sono diventato schiavo del mio stesso blocchetto. Faccio le cose solo per scriverle. Per aprire quel quaderno di pagine diventate nere, trovare la prima pagina bianca e oscurarla per poi scoprire che la pagina successiva è ancora bianca e sta lì.

Sta lì ed aspetta solo il mio intervento per diventare nera di dolore, rabbia e volgarità.

Sono diventato dipendente del mio blocchetto.

Ho sempre odiato la di pendenza.

Quindi sono tornato dallo straniero, gli ho sparato e poi l’ho scritto sul blocchetto.


"Love gun" KISS.

Il cielo è vuoto, almeno questo.

In fondo sono come una meteora nell’immenso e splendido cielo della tua vita.
Una meteora che sparirà e lo farà anche in fretta.

Tu mi vedrai ed esprimerai il tuo desiderio, il solito, che non sarò certo io a realizzare.



Se il tuo sogno dovesse diventare materia della tua realtà, allora, quasi inevitabilmente penserai a quella stella che era sfilata su in cielo.

Se invece il tuo pensiero insistente dovesse rimanere tale, tu dimenticherai di avermi regalato il tuo sogno.

Non mi dimenticherò, però, di essere sfrecciato nell’immenso e stupendo cielo della tua vita e mi pentirò di averlo fatto così in fretta.

"Empty sky" Bruce Springsteen.

mercoledì 4 giugno 2008

Ecco perchè l'Italia sta andando giù

L' opera d' arte in questione si chima "ALItalia" e l'autore dopo averlo mandato al mondo ha subito commentato:

"Scusate per il disegno è stato fatto al volo - al volo."

Io sostengo che è solo per questo che l'italia sta messa male, ma male assai, ma assai.

"Michele 'o pazzo è pazzo davvero" Rino Gaetano.

Senza perdere la tenerezza


Guardo la tua foto e mi sento infinitamente piccolo e inutile.
Il tuo sguardo mi fa riflettere e mi fa pensare che:


Soffrire è capire.

Capire per aiutare.

Aiutare è credere.

Credere per sperare.

Sperare è pensare.

Pensare per conoscere.

Conoscere per combattere.

Combattere e morire.

Morire così è vivere nell'eternità.

Ernè, ho capito tutto per ciò non assolvo nessuno.
Soprattutto me stesso.

P.S. La parola d'ordine resta sempre la stessa: RESISTERE.

"Cohiba" Daniele Silvestri.

martedì 3 giugno 2008

Dovrai solo mirare verso il tavolo

Ciao fratellini abbandonati.

Lo so che ognuno di voi, noi, almeno una volta è stato abbandonato da qualcosa o qualcuno.
Da una ragazza, un ragazzo, da un parente, dagli amici da se stessi. Come i cani sull’autostrada, lasciati li ad aspettare un quasi mai verificato ritorno da parte dell’abbandonante.
Quanto è brutto rinunciare ad un pezzo del puzzle della tua vita, eh?
La rabbia affoga i tuoi pensieri nel sangue e spara a vista alle tue speranze.
I pensieri che non affogano stroncano i tuoi sguardi e le tue parole con falciate di delusione.
Essere lasciati è come essere costretti a combattere una guerra contro un nemico sconosciuto e invisibile, non è facile combattere in queste condizioni.
Inizi a porti 1000 domande e inizi a chiederti quegli stupidi e distruttivi “perché?”.
La risposta non la sai o magari si ma comunque non ti basta, anche perché in certe situazioni tutto non basterebbe.
Quello che la mente crede, l’occhio vede e l’orecchio sente. Quindi se il tuo buco nel puzzle è li e la tua mente non fa altro che pensare a come potrebbe sembrare il tuo quadro con quel pezzo mancante. C’è poco da fare, i tuoi occhi continueranno a cadere in quel buco enorme ed infinito.
La disperazione ti spingere a cercare altri pezzi che possano colmare quel buco, ma è un puzzle perfetto la vita e non ci sono pezzi uguali agli altri.
Inutile cercarne. Si è vero, c’è chi sostiene che chiodo scaccia chiodo, ma a volte restano incastrati entrambi e allora sono davvero cazzi amari.
Tesoro, non cercare un altro pezzo per coprire il buco. Guarda tutto il resto del disegno, di pezzi ne mancano a palate. Concentrati su quelli che ci sono e ti renderai conto che la tua creazione è davvero immensa e spettacolare e poi non dimenticare che quell’ opera d’arte non sarà mai completa, guai lo fosse, la tua vita non avrebbe più alcun senso.
Inizia, quindi, a cercare pezzi da aggiungere al puzzle e non ti curare di quelli che mancano, domani ti dimenticherai di loro anche perché saranno diventati piccolissimi rispetto al tuo poster da parete.
“Peppe! Per te è facile fare il grillo parlante. Vorrei vederti la notte a piangere con i crampi allo stomaco!”.
Non è facile, non lo è per niente, quando uno sta da questa parte del microfono, vive, anche di voi, delle vostre storie e delle vostre esperienze e di conseguenza soffre con voi di tutti i pezzi mancanti.
Tu continua pure a soffrire e a pensare al buco, tanto domani riaprirai gli occhi e ti ritroverai seduto sul tuo divano, di fronte ad un disegno mozzafiato, incompleto ma mozzafiato con un buchino piccolissimo, poi sposterai un pochino lo sguardo e, magari, scoprirai sul tavolo il pezzettino che mancava, la causa del buco.
Allora ti ricorderai di quando alla radio virtuale di un salmone reale avevi sentito James Douglas Morrison dire:”Non innamorarti due volte della stessa persona, perché la seconda volta ti innamoreresti solo del suo dolce ricordo.”
Sarà proprio in quel preciso istante che ti accorgerai di stringere tra le mani una pistola carica.

Allora dovrai solo mirare verso il tavolo e da quel momento inizieranno a chiamarti Joe.



"Hey Joe" Jimi Hendrix.

giovedì 22 maggio 2008

Il prato

Ho posato il cappello sull'erba.









Ho posato l'erba sul cappello.

Nel primo caso sono normale nel secondo sono pazzo.
La differenza tra sanità mentale e schizzofrenia è un filo d'erba.

"Brain damage" Pink Floyd.



Tratto da "Jack l'uomo della Folla", Diego Cugia.

lunedì 19 maggio 2008

A mio NONno


Per la serie: I RIMPIANTI DI UNA VITA.
C' era un uomo che se n'è andato in un gennaio di qualche anno fa.
Con lui mi sarebbe piaciuto fare una chiacchiera, una di quelle lunghe ed entusiasmanti.
per spiegargli il mondo con i miei occhi e per provare a vedere il mondo con i suoi o almeno per provarci.
Purtroppo è andato via e mi ha lasciato qui, "libero" di fare cose che altrimenti non avrei potuto mai fare e "prigioniero" dei miei dubbi e delle mie stesse domande.

Voi, voi non avete nessuno di questi rimpianti? Niente da dire alle persone che vi hanno lasciato...un segno dentro?

Oggi io avrei un paio di cose da dirgli a questa persona, le scrivo qui sperando che li su abbiano internet:

1) Oggi avrei voluto vedere il tuo sorriso. Per te sarebbe stata una giornata felice, calcisticamente parlando.
2) Poi vorrei chiederti se in cielo passano Neil Young.

No perchè qui giù, nella mia radio, lo passano ancora e la prossima è per te.

"Old man" Neil Young.

domenica 18 maggio 2008

Immagini della genialità

Il titolo della foto è PEDONI.

Secondo me non c'è davvero nulla da aggiungere, l'uomo che ha fatto questa foto meriterebbe un oscar per la simpatia.

domenica 27 aprile 2008

Figli di Totò (Part 2 0f 2)




Nella mia visita “in quelli della sanità” ho conosciuto ragazzi non molto diversi da voi o da me a 10/11 anni, unico “difetto di fabbrica” la posizione della fabbrica stessa, cioè nascere nel luogo sbagliato.
Abituati da sempre all’arte di arrangiarsi, perché si può vivere anche in 15 in una specie di buco sotto il livello della strada e si può giocare a pallone in uno spazio vuoto lasciato da una “casa” o da quello che resta di una casa: le fondamenta, ed essere felici lo stesso.
Essere consapevoli del fatto che almeno una volta al mese ci sarà un morto per ragioni inspiegabili, e continuare a camminare e a cercare di guardare il cielo.
Camminare, parlare, giocare, ridere e vivere in posti che sembrano avere all’ingresso un cartello con su scritto: “IGIENE: IO NON POSSO ENTRARE” che a pensarci un solo secondo si chiama rione sanità e di sanitario ha davvero poco, ma come ben sapete al destino non manca certo il senso dell’umorismo.
Ragazzi svegli, attenti, iperattivi ma segnati. Si sa come funziona c’è chi nasce bello e maledetto e chi si limita strettamente alla seconda opzione.
Alcuni di loro finiranno a fare gli spacciatori, è inutile negare l’evidenza, ma quelli che usciranno di li, maledetti o no, lo metteranno nel culo a tutti i fighetti abituati a farsi fare il letto da mammina fino a 30 anni e abituati a non mangiare la minestrina se è sopra i 30° C, basta pensare che il Principe De Curtis, più noto come Totò, il principe della risata è nato nella sanità.
Leo, Davide, Carlo, Emanuele, Francesco vi dedico la prossima canzone e non disperate la vita fotte tutti, ma voi sarete tra i pochi che le renderanno il favore.

"Fortunate son" Creedence Clearwater Revival.

Viaggio d(’)istruzione (Part 1 of 2)



Ho fatto un viaggio in un mondo che avevo visto solo nel piccolo schermo, nella sezione cose da non fare, luoghi da non visitare.
Di questo mondo avevo letto anche sui giornali nella zona cose che succedono solo li, oppure la sezione zoo, bestie.
Il luogo si trova a Napoli e si chiama rione sanità.
Un posto assurdo, dove sembra che il caos la faccia da padrone.
Case distrutte e invecchiate che se solo avessero il dono della parola ti potrebbero raccontare storie da mille mila e una notte.
Gente che passa, gente che urla frasi incomprensibili, gente che ti guarda perché sei nuovo e hai la faccia da bravo ragazzo.
Motorini e ragazzi.
Cavalli e cavalieri, senza elmo perché non ci sia avversario che temono, ancor meno la sorella morte (anche se a pensarci bene tre cavalieri su un solo cavallo non li avevo mai visti).
“peppe, ma che ci sei andato a fare alla sanità?”

1. Vivere a Napoli e non visitare posti così per me è un po’ come andare a Parigi e non visitare il Louvre.
2. Ci sono andato con due amici per cercare di togliere dei ragazzini dalla strada anche se per pochi minuti, pochi attimi delle loro immense vite.
Per raccontargli che il mondo li fuori non è sempre selvaggio come loro sono abituati a vederlo e a viverlo.

Ma soprattutto ci sono andato per imparare che il mondo può essere una giungla di vicoli, bassi, motorini e furti. Ti basta nascere nel luogo sbagliato.
Se è vero che nessuno resta vergine perché la vita fotte tutti, quei ragazzini vengono sverginati alla nascita.

Se io fossi San Gennaro” Federico Salvatore.

2007: 25 anni di fantasia pura















Anno di pubblicazione: 1982.
Memoria: 64 k.
Rom: 20 k
Microprocessore: 6510 Hz.
Colori: 16.
Risoluzione: 320 x 200.
Suono: 9 ottave.














Nessuno può immaginare cosa sia possibile fare con un buon mix degli ingredienti sopraelencati, aggiungendo inoltre un pizzico di fantasia e una immensa voglia di progresso, di tecnologia e di infrangere gli schemi, quella voglia matta di esplorazione degna di Marco Polo che solo i bambini hanno.
Così è che nasce il mito commodore 64, una macchina apparentemente inutile ma che di inutile ha davvero poco.
Una macchina che per 25 anni ha fatto sognare l’immortale bambino che ognuno di noi si porta dentro.
Una macchina che ci ha tenuto compagnia nelle giornate di pioggia e non solo, che ha tenuta viva quella nostra voglia di evadere anche a costo di aspettare dieci minuti per il caricamento di un “sogno”, minuti passati a fissare quelle strisce colorate (frase equivocabile, sembro drogato) che apparentemente non avevano alcun senso; ma che in realtà ti preparavano allo straordinario mondo che avresti vissuto pochi ma infiniti minuti dopo.
Un giorno, lo giuro, ridarò luce a quella tastiera e a quel mangianastri per ritornare ancora una volta bambino.
Anzi, segnatevelo, il 2 maggio alle 16:00 Peppe, nella sua catapecchia, accenderà la sua bianca macchina del tempo collegandola alla sua vecchia televisione e tornerà bambino per un po’.
Fratelli, siete tutti invitati, solo che c’è un problema: ho solo un joystick!

"Commodore 64 vs PC" Articolo 31.

sabato 26 aprile 2008

Teoria del giornale inesistente


Considerando che i giornalisti inventano la metà di quello che scrivono e non scrivono la metà di quello che succede si deduce che i giornali non esistono

"Anarchy in the U.K." Sex Pistols.

giovedì 3 aprile 2008

NUNTEREGGAEPIU' 2008

Nuntereggaepiù, canzone del mitico Rino Gaetano scritta nel '78, provate ad ascoltarla.
Vi renderete conto che è stata scritta trent'anni fa ma è più moderna dell' Iphone.
Questa è una versione dell'attore Claudio Santamaria, che ha interpretato il canautore nella fiction su rai uno intitolata "Il cielo è sempre più blu" (lasciamo stare i commenti sulla fiction, che davvero è una cagata.).



Il bello è che la canzone è seria, serissima, quasi comica!
Eccovela è tutta per voi.


Abbasso e alè
abbasso e alè
abbasso e alè con le canzoni
senza fatti e soluzioni
la malasanità
la santità
la sposa in bianco il maschio forte
i ministri puliti i buffoni di corte
ladri di polli
super pensioni
ladri di stato e stupratori
il grasso ventre dei commendatori
diete politicizzate
evasori legalizzati
auto blu
sangue blu
cieli blu
amore blu
rock and blues

NUNTEREGGAEPIU'

Eya alalà
pci psi
dc pd
pci psi pli pri
dc dc 3msc
Veltrusconi
Sandra Mastella, Clemente Mastella
Vittoria Brambilla, Bossi e Pannella
dribbla Lapo per Martina Stella
Le solite foto su novella.
Bassolino
Platinette
Silvio Muccino, Moccia
I lucchetti, Costanzo, Bongiorno
Baudo e Chiambretti, Maria De Filippi
Simona Ventura, Conti e Giletti.
Lele Mora e Costantino
Gregoracci e Briatore
nobildonna eminenza
monsignore vossia cherie mon amour.

NUNTEREGGAEPIU'

NUN – TE – REGGAE - PIU’

NUN – TE – REGGAE - PIU’

NUN – TE – REGGAE - PIU’

"Nuntereggae più" Rino Gaetano.

giovedì 20 marzo 2008

vorrei vedere il Lato oScuro Della luna.


Ho visto il sole cadere nel mare.
Ho visto una principessa rinchiusa fuori da un castello.
Ho visto il buio spietato lasciarmi un cielo senza alcun disegno, semplicemente vuoto.
Ho visto delle palle diventare delle mazze.
Ho conosciuto un signore che non mi conosce.
Ho visto un cane che mentre mi mordeva ringhiava e scodinzolava; la cosa orrenda è che io ringhiavo e scodinzolavo con lui.
Ho incontrato persone che mi hanno visto partire per un viaggio dal quale ancora devo tornare, semmai lo farò,
Ho visto un ragazzo bestemmiare in chiesa.
poi ho visto persone partire, andare via da me. Quasi come gli americani dall’afganistan.
Poi ho visto uno specchio.
Ho visto un incidente tra due. Uno lo conoscevo l’altro no, quello che conoscevo è in coma e di lui mi restano solo delle foto. Ora sono in compagnia dell’altro, che comunque resta un mondo tutto da scoprire.
Ho visto una ragazza di colore con pochi ma scintillanti capelli salvarmi dall’oblio più e più volte.
Ma sono certo che è anche lei la causa dei miei guai.
E infondo a tutto questo perdersi non trovo più alcuna chiave e l’unica cosa a cui riesco a pensare è:
“cazzo, ho la coda!”
"Who let the dogs out" Baha Man.

IL POKER DELLA VITA.

Con delle carte così, c'è solo una cosa da fare...ALL IN.



"Gente che spera" Articolo 31.

martedì 18 marzo 2008

VITA, MORTE e MIRACOLO

in un fOlle
che affrontava La
mOrte
Col
sorriso stampAto
sul volto e con la felicità nel cuoRe
ho visto la vIta.
avrei voluto solo che fosse stata la Mia.

"Vita spericolata" Vasco Rossi.

lunedì 10 marzo 2008

Le leggi di Peppe sulla cumana.

La ferrovia Cumana è una ferrovia suburbana che collega la città di Napoli con la costa Flegrea fino a giungere a Torregaveta, nel comune di Bacoli. La Cumana viene considerata la prima ferrovia metropolitana ad essere stata costruita in Italia. Oggi sia il capolinea di Stazione di Montesanto che quello di Stazione di Torregaveta sono in comune con la Ferrovia Circumflegrea

In realtà è stata davvero la prima ferrovia metropolitana, solo che da allora non è stata più cambiata. Quindi, quello che resta della cumana non è altro che un fatiscente mezzo di trasporto (Vedi foto) che il sottoscritto usa per recarsi all’università.
Qui di seguito sono elencate delle leggi metafisiche estrapolate dagli aspetti più “comico – tragici” che si presentano nell’utilizzo del suddetto ½ (mezzo).


1)LEGGE DELLA DOPPIA CUMANA INVERSA
Prima che arrivi la cumana che stai aspettando ne passeranno almeno due che vanno nella direzione opposta alla tua.

2)LEGGE DELLA DISTANZA MEDIA
Quando arriverà la cumana che stavi aspettando, il tuo punto d’attesa coinciderà con il punto medio della distanza tra le due porte.

LEMMA (Legge della distanza relativa)
Il tuo punto di attesa sarà distante da ciascuna porta con proporzione inversa all’affollamento della porta stessa. (Traduzione: Più la porta sarà vicina maggiore sarà il numero delle persone che devono salire o scendere.)

3)LEGGE DEL CONTROLLORE PUNTUALE
Ogni qualvolta non timbrerai o non comprerai il biglietto ci sarà almeno un controllore a chiedertelo.

4)LEGGE DEL RITARDO ESPONENZIALE
Il ritardo della cumana che stai aspettando cresce come una funzione esponenziale la cui variabile è il tuo ritardo. (Traduzione: Più sarai in ritardo e maggiore sarà l’attesa della cumana.)

5)LEGGE DEL POSTO A SEDERE
Più lungo dovrà essere il tuo viaggio minori saranno le possibilità di trovare un posto a sedere libero.

LEMMA (Legge del posto liberato)
Più ti avvicini alla tua destinazione e maggiori sono le possibilità che si liberi un posto.


"Long train runnin'" The Doobie broters.

venerdì 29 febbraio 2008

Lezioni di vita, senza voto.





E’ arrivato il momento di studiare. Vi rompete il cazzo? Soluzione: in alto a destra c’è una X muovete le manine con i calli da sega, appoggiatele sul mouse e cliccate quella X. Per tutti gli altri, cioè quelli interessati: Un po di attenzione prego.

Oggi spiegherò cos’è il rock per il sottoscritto.
Me lo avete chiesto un milione di volte: “Peppe che cos’è il rock per te?”.
Il rock è la cosa più SEMPLICE di tutte, è semplice anche perché non si può definire.
Il rock è continua contraddizione. Il rock è pazzia ed è tranquillità di esserlo, è calma, è rabbia, è amore, è libertà è condanna. Il rock è quel brivido lungo la schiena che ti viene quando ascolti l’assolo di quella canzone assolutamente sublime.
Il rock non si può definire. E’ un urlo che dice: “Io sono qui e andatevene tutti a fare in culo se non riuscite a capirmi.”
Se non capisci il rock difficilmente vivrai sereno.
Se provi a capire il rock difficilmente ci riuscirai.
Se capisci il rock, bhe allora è sicuro che non vivrai sereno.
Quindi, fratello, non provare a capirlo. Lascia solo che la tua anima faccia quell’ urlo di libertà e lascia che urli insieme a quella chitarra parlante. Che tu possa per 252 secondi dimenticare la cosa fondamentale. “e cioè Pè?”. Cioè che il mondo lì fuori è sempre la stessa brodaglia, perchè sei ad alcatraz tesoro.


Today’s assignment:

School of rock” School of rock.



Gimme back my bullets


“Peppe ma perché ultimamente scleri?”
SEMPLICE:
Perché sono diventato così. Perché ora mi schifo da solo e fra DIECI MINUTI sarò fiero di me.
Lunatic? Probably.
Lunatico? Forse.
Paranoico? Forse.
Ho perso ogni certezza brother. Perché l’unica certezza che ho è che un giorno mi sveglierò all’inferno o nei campi elisi o non mi sveglierò affatto. O O O; compro una vocale: la O di Ops.La lettera dell’incertezza. Ho capito che le certezze costano ed io non ho soldi. Le incertezze, invece, sono gratis e ti vengono se accendi il cervello. Ma io non ricordavo di averne uno. Solo che, ora, i folletti dell’incertezza sono lì e mi fissano. Sono lì ed ognuno ha portato con se un fantasma. I fantasmi del mio e del vostro passato. Avevo provato ad ucciderli, ma con la violenza non si uccidono i fantasmi, al massimo se ne creano.
E a quanto pare io ho esagerato con il piombo vagante. E adesso? Cosa faranno tutti quei folletti? E i fantasmi? Sopravvivrò? Altre incertezze gratuite. Grazie.
Forse però se faccio un po di fuoco di copertura e alzo i tacchi ce la faccio a scappare. Ok, farò così. Vado: fuoco, e si parte. No! Fuoco? Cazzo ho preso un folletto ed è diventato un altro fantasma. Scusa folletto non volevo beccare te. Eri anche il mio folletto preferito. Il DUBBIO da 9 e mezzo quello su cui ci pensi la notte. Scusami ancora. Che danno che sono ho anche finito le pallottole. Quindi non si scappa nemmeno. Sto messo davvero male.
Ehi! Tu, si tu che stai leggendo e anche tu che stai pensando. “questo è scemo”. Pensa che cazzo vuoi tanto i folletti non vanno via, i fantasmi nemmeno e tu di certo non mi servi, ne tu ne i tuoi commenti da mediocre.
Non credere di non avere fantasmi o folletti, ce li abbiamo tutti solo che magari tu non li vedi o non trovi la messa in moto del cervello. Intanto i dieci minuti sono passati. Quindi dicevo non mi servi più. Quindi vai via se non vuoi diventare un fantasma, ho una voglia infinita di fare una strage: ridatemi i miei proiettili!. Però ora tocca aspettare che uno dei vecchi “lenzuoli” mi chieda di tornare in vita. Magari una volta ce la faccio anch’io a fare questa magia. “Pè e se non dovesse chiedertelo?”. Ok complimenti hai appena acceso il cervello. Comunque resterò qui a lavorare al mio progetto, sotto gli occhi dei folletti, dei fantasmi e sotto un cielo stellato ma ormai nuvoloso.
Come dire: Chi se ne fotte dei dubbi. L’importante è averceli, no? Se hai dubbi sei ancora vivo anche se per poco.
Ma cosa cazzo sto dicendo? La gente è pazza. Si confermo “fratres” La gente è pazza, ma io di più.
Cazzo, comunque è proprio vero: SONO SEMPRE LE COSE SEMPLICI CHE MI FOTTONO.

"Simple man" Lynyrd Skynyrd.

lunedì 18 febbraio 2008

Voglia di fumare a rotelle

Per i prossimi due minuti avrò le ruote al posto delle gambe. Uscirò da questo bicamere e cucina a comprare le sigarette all'angolo. Ci andrò seduto su queste ruote, spingendole con le braccia. Imbocco la porta d'ingresso: per aprire l'anta che di solito sta chiusa devo togliere il blocco. Ecco. Mi piego fino a terra, mi stiro fino alla leva alta... fatto. Sono fuori. Devo ripetere la stessa faticosa operazione per chiudere casa. Per abitudine punto le scale. Errore. Per fortuna, dico, per fortuna, nel palazzo c'è l'ascensore. Sono fuori dal portone: due scalini. Scelta: o chiamo il portiere che mi aiuta, o, se il portiere me lo scordo, mi rovescerò a terra a pancia in su come una tartaruga. Il portiere arriva e mette uno scivolo di legno che conserva per le "emergenze" nel suo sgabuzzino. Superata anche questa. Sul marciapiede tutto liscio. Basta schivare qualche merda di cane: se mi si appiccica alle ruote, poi me la ritrovo sul palmo delle mani. Fa schifo? Però è esattamente quello che capita. Il marciapiede finisce. Niente scivolo per scendere. Devo spiccare un altro salto, sperando di atterrare seduto e non di fianco. Ecco. E' andata bene: il gradino era basso. Per attraversare la strada ci metto più di un pedone, quindi devo calcolare i tempi: le ruote e le braccia sono ancora forti, ma non posso tentare scatti alla Ben Johnson. Ok, è andata, sono dall'altra parte della strada, il tabaccaio è vicino. Devo solo salire di nuovo sul marciapiede... Ma che diavolo: lo scivolo stavolta c'è, ma davanti hanno posteggiato una Mercedes. Nessuno segno del proprietario. Che faccio? Quando siete in coda o bloccati in seconda fila suonate il clacson. Prendo a pugni lo sportello? Spostate questa porca macchina! Non ci pensate mai che questo è un passaggio da lasciare libero? NON LO SAPETE?... Ma a che serve? Mi rassegno.


Io mi rassegno mille volte al giorno. Sudo per cento metri prima di trovare una parentesi aperta fra un cofano e una targa, una parentesi che lasci filtrare il romanzo vivo di un uomo-carrozzella; altri cinquanta metri per uno scivolo libero o un gradino scalabile. Sono sul marciapiede: il mio Everest. Slalom, e m'incastro nel parafango di uno scooter parcheggiato, ma finalmente tocco il traguardo: il tabaccaio. E per entrare ci sono... due scalini. Prendo la testa fra le mani e piango. Perché io non posso fare neanche le cose più semplici. Perché ci ho messo mezz'ora e non comprerò le sigarette per colpa di un fottuto gradino. O di uno stronzo di Paese che ragiona con le gambe.
Sono rimasto a pensare a quante alternative avevo. Una.
Mi tocca smettere di fumare. Perché non posso smettere di essere un disabile.

"A horse with no name" America.



Tratto da "Jack l'uomo della Folla", Diego Cugia.

venerdì 8 febbraio 2008

There's an airplane up in the sky.


Hola bestioline da terza elementare, è da tantissimo che non scrivo su questa sottospecie di blog. Non scrivo anche perchè nn interessa a nessuno. Ma sta volta che vi interessi o no ho voglia di scrivere e lo farò.
Oggi vi va se parliamo di muri?Non vi va?Non me ne frega un cazzo io ne parlo lo stesso.

“Guarda, c’è un aeroplano su in cielo”. Ok guardalo, tesoro, memorizzalo perché è l’ultimo aeroplano che vedrai. Appena il tuo muro sarà completo dovrai dire addio al cielo azzurro. “Il muro? Di che diavolo parli?” Il muro quello bianco nn lo vedi fratellino? Quello che, mattone dopo mattone, giorno per giorno, mi aiuti a costruire, ma nn preoccuparti anche io ti sto aiutando a costruire il tuo, è solo questione di tempo e poi sarò isolato. Rinchiuso nella mia parte di mondo, ad urlare a rockeggiare a farmi i cazzi miei e a fare quello che mi piace senza dover dar conto a nessuno. “questo è pazzo!” starai esclamando magari imprimendo al tuo pensiero un enfasi manco stessi recitando amleto: “è pazzo o coglione, questo è il problema!”Nessuno dei due fratellino o magari entrambi chi lo sa.

Comunque il mio muro è quasi completo, aspetta c’è una crepa, come diavolo è possibile?Non ci credo. Non nel mio muro. Un’altra ed un’altra ancora. No aspetta sta crollando. Nooooooooooo. Cazzo è crollata una fiancata del muro perché? E tu chi sei? Che diavolo vuoi da me? Vuoi aiutarmi a riparare il muro? NO? E allora fuori dai coglioni, qua c’è gente impegnata. addirittura vuoi aiutarmi a buttarlo giù? ma io non voglio buttarlo giù, mi è costato fatica e immense delusioni. Hey che cazzo fai non togliere quel mattone. NOOOOOOOOO era il mattone fondamentale . Perfetto, ora mi tocca ricostruire tutto il muro. Ora te ne vai? Bravissimo straniero dalla pelle chiara, ti meriti un 9, è l’unico modo che hai per aiutarmi a ritirare su il muro. Visto che te sei fatto così, o sbaglio? provochi miracoli e smetti di stupirti il minuto seguente. Ok ritorna al tuo lavoro di cacciatore di muri e abbattili tutti.
Ma ricorda che dopo aver abbattuto un muro, nel momento in cui abbandonerai, in cui finirai il tuo lavoro, nel momento in cui ti sentirai fiero di te perché un altro muro è stato abbattuto. Lascerai al posto del vecchio muro di cartapesta un mattone di cemento armato. Il mio vecchio muro era costruito su delusioni di carta e colla vinilica, avrei potuto farci una puntata di art attack.
Grazie ancora straniero, ora potrò iniziare il mio nuovo muro di cemento armato.Quello si che non lo sposterà nessuno. Lo potrà spostare solo la calma di…vabhè lasciamo stare a quello non voglio pensarci ho troppa paura, rischio di non dormire nemmeno stanotte. Ti ringrazio e ti auguro buona caccia.
Ah! straniero quasi dimenticavo: non preoccuparti, quando avrò finito, il tuo sarà soltanto un mattone nel muro.
Capito bestioline? I muri vanno e vengono, l’importante è stare attenti a ricostruirli sempre più resistenti. Basta una piccola folata di vento ad abbattere le case di paglia.

“Peppe e che vuol dire tutta sta cosa che hai scritto?Io non c’ho capito un cazzo!”
Allora devo dirti tutto io?Fai una spremuta di meningi fratellino!E poi io non sono qui per spiegare le cose, sono qui per dire quello che sento e per mettere un pochino in moto il tuo cervello atrofizzato.

Non dimenticarlo mai: la tua cella è solo un pò più grande della mia.
SEI AD ALCATRAZ…TESORO.

"Heartbreaker" Led Zeppelin.

mercoledì 6 febbraio 2008

I LOVE ROCK




Ecco il ROCK
chi ha raccontato la propria inquietudine
la propria rabbia
la sensazione di non essere capiti fino in fondo
o di essere scambiati per qualcuno che non sei
la voglia di non cambiare mai
la voglia di segnare il proprio passaggio
di dire al mondo di fare i conti anche con te
perchè ci sei
perchè esisti
perchè non possono fare finta di niente.


"Won't get fooled again" The Who.


Siamo qui per prendere e dare voti. Non c’è niente di male….Se non c’è niente di male a smettere di fare ciò che ti piace per fare solo quello che ti fa avere buoni voti.

DAZEROADIECI

Ho una casa da 5 meno con una camera da 7 disordinata da 9, fortunatamente o sfortunatamente non so, la divido con un fratello da 6 e mezzo anzi 7 meno.Ho una famiglia che sembra da 4 e mezzo ma scavin scavello a volte arriva anche a 9. Ho degli amici che pensavo da 8 e mezzo ma che poi ho scoperto essere da 8 per 1/2 , quindi 4 ma in compenso ho delle amiche da 9 meno. Ho una vita sentimentale che oscilla tra lo 0 e il 2 (se va bene) e se l’amore conta mi sa che ha sbagliato a contare visto che mi ha saltato. Ho una macchina da 7 ma la guido da 5, ho preso la patente con un record da 10 meno, dopo aver visto un concerto da 9 e mezzo di un cretino che per me merita 10 ma gli do 9 e mezzo, visto che si può sempre migliorare, anzi 9 visto che per un concerto prende 300000 “bigliettoni”. Ho un credo e un buco dentro da 9, anche il mio passato remoto è da 9 quello più recente da 6, ho un futuro da 8 o da 4 dipende da come mi sveglio; oggi è da 4 tra un pò ho l'esame e ho una paura fottuta. Ho una firma da 5 su una carta d’identità che porto sempre con me e ogni tanto vado a vedere...oh beati voi se sapete sempre chi cazzo siete...

martedì 5 febbraio 2008

Chuck Norris è un figo!

Tutto, ma proprio tutto, quello che volevate sapere e non avete mai osato chiedere su Chuck Norris:

« La teoria dell'evoluzione non esiste. C'è solo una lista di animali ai quali Chuck Norris permette di vivere. »
« è grazie a Chuck Norris se oggi si dice: Chuck, si gira! »
« Chuck Norris non dorme: aspetta! »
« Chuck Norris ha contato fino all'infinito... due volte. »
« I bambini hanno paura del buio. Il buio ha paura di Chuck Norris. »
« I bambini, prima di andare a dormire, controllano se sotto il letto c'è l'Uomo Nero. L'Uomo Nero, prima di andare a dormire controlla se sotto il letto c'è Chuck Norris. »
« Una volta un uomo chiese a Chuck Norris se il suo vero nome fosse Charles. Chuck si limitò a fissare l'uomo fino a farlo esplodere. »
« Chuck Norris non segue la moda. La moda segue lui. Poi lui si gira e la colpisce con un calcio volante. »
« Se chiedete l'ora a Chuck Norris lui vi risponderà "Ancora due secondi". Subito dopo che avrete chiesto "Ancora due secondi cosa?" lui vi colpira in faccia con un calcio volante. »
« Dal 1940, anno di nascita di Chuck Norris, a oggi, le morti per calci volanti sono aumentate del 13.000 % »
« Chuck Norris può tagliare un grissino con il tonno. »
« Sul retro della Cina c'è scritto Made in Chuck Norris. »
« Chuck Norris non guarda l'orologio, decide lui che ora è. »
« Chuck Norris ha ucciso la notte con un calcio rotante perché gli ha portato consiglio. Nessuno può permettersi di consigliare niente a Chuck Norris. Nessuno. »
« Chuck Norris si è suicidato con un calcio rotante per aver detto: "Io sono Chuck Norris!". Nessuno può essere Chuck Norris. Nessuno. »
« Gli alieni esistono. Stanno solo aspettando la morte di Chuck Norris prima di attaccare. »
« Chuck Norris ha venduto l'anima al diavolo in cambio della sua incomparabile abilità nelle arti marziale e della sua ruvida bellezza. Appena conclusa la transazione Chuck Norris colpì il diavolo con un calcio volante e si riprese l'anima. Attualmente i due si vedono ogni mercoledì per giocare a poker. »
« Chuck Norris non può più vedersi allo specchio, perché l'ultima volta che ha visto la sua immagine riflessa, l'ha uccisa. »
« Chuck Norris ha costruito una macchina del tempo ed è tornato nel 1963 per salvare John Kennedy. Quando Oswald ha sparato Chuck ha deviato i tre proiettili solo con la sua barba. Ma la testa di Kennedy è ugualmente esplosa per lo stupore. »
« Chuck Norris. Tutti. Anche Nessuno. »
« Il diavolo è diventato famoso dopo aver venduto l'anima a Chuck Norris. »
« Fra il dire e il fare c'è di mezzo Chuck Norris. »
« Chuck Norris ha abbattuto un aereo tedesco puntandolo con il dito e dicendo: "BANG!". »
« Quando Chuck Norris fa il girotondo il Mondo casca per davvero. »
« Si narra che il cavallo di Troia fosse in realtà il pony di Chuck Norris. »
« Dio è morto (F. Nietzsche); Nietzsche è morto (Dio); Nietzsche e Dio sono morti (Chuck Norris). »
« Chuck Norris ha percorso tutto il campo di Holly & Benji in una puntata. »
« Solo Bruce Lee è riuscito a schivare un calcio rotante di Chuck Norris. Morì poco tempo dopo in circostanze poco chiare. »
« Una notte Chuck Norris ha rapito gli alieni »
« Non ci sono disabili. Solo persone che hanno incontrato Chuck Norris. »
« Dio creò il mondo intero. Chuck Norris lo distrusse con un calcio volante e lo ricreò. »
« Dio creò Adamo, Eva... e Chuck Norris. »
« Chuck Norris ha vinto la maratona di New York... correndo a Boston! »
« Chuck Norris ha vinto il nobel per la letteratura... con un sms!! »
« Negli anni '70, Chuck Norris era un grande appassionato di musica anni '80. »
« Quando Chuck Norris regola l'orologio, il Sole si sposta in base a dove sono posizionate le lancette. »
« Chuck Norris riesce a bere il brodo usando una forchetta, dentro un colapasta. »
« Chuck Norris mangia i comunisti. »
« I Grandi Uomini hanno scritto la Storia; Chuck Norris dettava »
« La casa di Chuck Norris è inconfondibile. Sul cancello c'è attaccato un cartello con scritto: Attenti a Chuck Norris! »
« Chuck Norris si pulisce i denti con i samurai, vivi e armati. »
« Chuck Norris può piovere. »
« Chuck Norris sa fare il tunnel agli omini del biliardino. »

Un silenzio, il mio.


Un silenzio, il mio silenzio, dovrebbe lasciarti
a discutere con i tuoi pensieri
dovrebbe spaccarti i timpani
perchè un silenzio, il mio, deve essere assordante
e mentre io taccio e giaccio coi miei pensieri
poniti le tue 2123 domande
e cerca risposta a tutte contemporaneamente
un silenzio per non sprecare fiato
un silenzio per cercare altri pensieri
un silenzio per ascoltare
il mondo che ti sta in torno
e l’anima che mi sta dentro

un silenzio per urlarti che stai sbagliando tutto!
Un silenzio per dirti che puoi parlare quanto vuoi
tanto non cambio e non cambia il mondo.

Quando vedo te il mio silenzio vorrebbe dire soltanto una cosa.


"Ho perso le parole" Ligabue.