Figli di Totò (Part 2 0f 2)
Abituati da sempre all’arte di arrangiarsi, perché si può vivere anche in 15 in una specie di buco sotto il livello della strada e si può giocare a pallone in uno spazio vuoto lasciato da una “casa” o da quello che resta di una casa: le fondamenta, ed essere felici lo stesso.
Essere consapevoli del fatto che almeno una volta al mese ci sarà un morto per ragioni inspiegabili, e continuare a camminare e a cercare di guardare il cielo.
Camminare, parlare, giocare, ridere e vivere in posti che sembrano avere all’ingresso un cartello con su scritto: “IGIENE: IO NON POSSO ENTRARE” che a pensarci un solo secondo si chiama rione sanità e di sanitario ha davvero poco, ma come ben sapete al destino non manca certo il senso dell’umorismo.
Ragazzi svegli, attenti, iperattivi ma segnati. Si sa come funziona c’è chi nasce bello e maledetto e chi si limita strettamente alla seconda opzione.
Alcuni di loro finiranno a fare gli spacciatori, è inutile negare l’evidenza, ma quelli che usciranno di li, maledetti o no, lo metteranno nel culo a tutti i fighetti abituati a farsi fare il letto da mammina fino a 30 anni e abituati a non mangiare la minestrina se è sopra i 30° C, basta pensare che il Principe De Curtis, più noto come Totò, il principe della risata è nato nella sanità.
Leo, Davide, Carlo, Emanuele, Francesco vi dedico la prossima canzone e non disperate la vita fotte tutti, ma voi sarete tra i pochi che le renderanno il favore.
"Fortunate son" Creedence Clearwater Revival.