E' così che si fa. Me l'avete detto voi.
OGGI SONO MORTO. Si, non sto affatto scherzando. Sono morto sul serio.
Tornare a parlare in un microfono dopo così tanto tempo è una gran paraculata. Non posso mica fare i miei comodi? Non posso mica avere una radio accesa tutta la vita e alzare il volume del microfono solo quando mi fa comodo? Non posso avere una radio che mi faccia da riserva tutte le volte che le cose non vanno o tutte le volte che mi ci trovo io in riserva? Mi dispiace per voi, ma posso farlo. Posso farlo davvero. Anche da morto. No, non è desolazione giovanile o umorismo nero. Sono morto, un pochino. In fondo tutti voi, fratellini e sorelline che prima di andare a dormire raccontate ancora le favole, tutti voi siete morti. Si muore un pezzo alla volta, ogni giorno. Giocando, ballando, mangiando, dormendo, lavando i piatti e portando quel cazzo di cane a cagare. Di morte lenta ed inesorabile. Neil, citato poi da Curt, scrisse che "è meglio bruciare che svanire lentamente." avresti il coraggio di dargli torto? Io non ci provo nemmeno. Comunque tornando al discorso della mia morte, sono morto, dicevo, un pezzetto. "OH, e basta, non ci rompere le palle. Abbiamo capito che moriamo tutti un po alla volta." Si, grande puffo, il mio problema è che oggi me lo sento. Oggi ho sentito la vita sfuggirmi di qualche metro. Oggi davvero ho sentito avvicinarsi l'ultimo atto. Quindi sono tornato qui per dirvelo. Per dirvi, anzi per ORDINARVI, di non lasciarvi sfuggire la vita. tenete stretto quel cazzo di cordone, nemmeno un metro deve andare via. Domani potreste ritrovarvi qui in una radio di morti viventi a parlare ad un microfono che non esiste. Vabhè... io mi sono rotto il cazzo di parlare. Buon ascolto e buona permanenza su questa radio priva di una qualsivoglia identità o di una cazzo di etichetta di merda. Forse una delle poche radio-libere "non morte" rimaste a vagare per i vicoletti bui del vostro ormai bacato cranio. Vi lascio in compagnia di quelli che da un po mi fanno compagnia. Se lo fanno con me, possono farlo anche con voi. "Non ci guarderemo indietro mai." l'album è "Radio Zombie" e loro sono i "Negrita". Sanno arrivare sicuramente più giù del sottoscritto. Hasta siempre, o quasi, fratellini.
"Non ci guarderemo indietro mai." - Negrita.
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